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Restauro Ex Cooperativa 

@ Studio Brusa Pasquè

Magnago [IT]

2019



Progettazione Preliminare, Definitiva, Esecutiva



Progettista Senior, Coordinatore

 

Team:

Arch. Elena Brusa Pasquè

Arch. Marco Zanini

RUP: Arch Paolo Borsa

Rendering: Federica Ambrosioni 



Consulenza restauro Rossella Bernasconi

strutture Studio Aceti

impianti Varese controlli

Invarianza idraulica Studio Nicoloso



Cliente: Comune di Magnago



Costo: 1.043.000 euro



 

 

L’ex Cooperativa a Magnago è un edificio abbandonato da decenni nel centro del paese. Negli anni 70 la cooperativa ha apportato delle modifiche sostanziali al piano terra di un edificio costruito negli anni 30 e che continuava l’edificio settecentesco prospicente la chiesa. L’edificio è sottoposto oggi a vincolo: la Sovrintendenza lo ha riconosciuto come bene culturale.

 

La piazza S.Michele su cui l’edificio affaccia ha una forma urbana riconoscibile in altri comuni del territorio ed il cannocchiale verso la chiesa è un luogo urbano che si innesta ad esso e che il nuovo intervento cerca di infatizzare..

Dal punto di vista urbano le strategie del progetto sono:



Ridefinire nuovi rapporti tra piazza della chiesa e lo spazio aperto interno del lotto interessato


Mantenere e rafforzare il cannocchiale verso la chiesa


Accentuare i rapporti con la piazza S.Michele


Evitare il rapporto con strada e gli autoveicoli



Per enfatizzare e distaccare la presenza della nuova funzione all’interno di un edificio abbandonato per anni si tenta di asciugare di segni il fabbricato esistente demolendo superfetazioni e rafforzando elementi caratteristici quali cornici e scansione delle finestre e si cerca di farsi notare nel rumore architettonico della piazza palesandosi attraverso poche ma significative azioni:



viene inserito a piano terra un volume, un “cassetto” che ha una funzione estetica e architettonica ma anche di ombreggiamento e di mascheramento di strutture portanti in c.a. che non possono essere demolite. Il volume a sud è vuoto e definisce uno spazio coperto (pergola) che offre protezione da sud e ovest alla facciata vetrata. A nord il cassetto è trasparente ma impermeabile: consente di intravedere gli spazi interni e viceversa attraverso una pelle esterna in ferro Corten a lamelle retroilluminata che si amalgama nei toni grigi dell’intorno e soprattutto dell’edificio a fianco di proprietà della curia.


Viene confermata una vetrina nella facciata ovest del piano terra verso la piazza per trovare un rapporto comunicativo con la piazza. La finestra riequilibra le proporzioni tra pieni e vuoti della facciata ovest e indica la presenza della biblioteca con una scritta scelta tra aforismi di poeti locali da decidere con il Comune e i responsabili della biblioteca. La scritta sarà incisa sul rivestimento in ferro Corten posto alla destra della vetrina. Guardando la vetrina, un pannello per esposizione consentirà di informare, i cittadini che percorrono la piazza, sugli eventi e sulle novità che accadono all’interno della biblioteca.


Il cannocchiale verso la facciata della chiesa viene mantenuto e rafforzato grazie alla facciata nord che viene mantenuta e che rimarrà impermeabile, con l’accostamento al piano terra di una pelle in ferro Corten costituita da lamelle verticali. L’edificio avrà così un rapporto di rispetto, più intimo verso la piazza della chiesa attraverso la schermatura vedo/non vedo in lamelle verticali. Queste lamelle direzionate con orientamenti diversi tentano il dialogo tra piano terra e infilata delle finestrature al piano primo.


Il nuovo ingresso da piazza san Michele consiste in un ambiente vegetale utile ai fini dell’invarianza idraulica con una lunga seduta che accoglie i visitatori oltre che un’ampia area pavimentata utile al godimento dello spazio aperto dei fruitori della biblioteca (sotto la pergola), per organizzare incontro all’aperto oppure per allestire piccoli concerti o eventi all’aperto. La parete cieca verso la piazza, che nasconde l’uscita di emergenza e di servizio, si farà notare con un opera di urban-art che verrà decisa tramite un concorso indetto dal Comune: un modo per consentire ai più giovani di avere uno spazio per esprimersi e di essere attratti in uno spazio, quello della biblioteca in un piccolo paese, eletto a luogo culturale che necessariamente deve essere aperto e comunicante. L'altra parete verrà realizzata con gabioni in rete metallica riempiti delle macerie di cemento armato delle demolizioni per ricordare l'intervento degli anni 70 che fa parte della sedimentazione storica dell'edificio. 

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